News | La visione 3D ad alta definizione
Microchirurgia Oculare si è aperta una nuova era
La chirurgia oculare focalizzata da sempre su un organo piccolo, trasparente e con un’anatomia particolarmente fine e delicata ha cercato fin dall’inizio di usare mezzi di ingrandimento sempre maggiori per visualizzare i più piccoli dettagli dove il chirurgo deve intervenire.
Per questo motivo più di 35 anni fa l’oftalmologia è stata la prima branca chirurgica ad utilizzare il microscopio operatorio, l’evoluzione tecnologica ha poi permesso grandi cambiamenti e i microscopi sono diventati i veri occhi dei chirurghi oftalmici migliorando via via nitidezza, ingrandimento, profondità di campo, contrasto per rendere i particolari anatomici sempre più vividi e reali.
Questa estrema sofisticazione è stata possibile con l’utilizzo di comandi simultanei che l’operatore gestisce con una pedaliera multifunzione, negli oculari del chirurgo vengono così inviate immagini virtuali che lo informano e lo guidano nelle situazioni più delicate.
Quello che ancora ancora mancava era staccare fisicamente chirurgo e aiuto dagli oculari del microscopio, liberarli da una condizione disagevole che dopo ore di lavoro procurava ad entrambi sia affaticamento visivo che posturale con ricadute sulla concentrazione e la coordinazione motoria.
Tutta l’equipe di sala operatoria rimaneva isolata non essendo in grado di seguire esattamente le fasi dell’intervento, limitandone così partecipazione, concentrazione e coordinamento.
Una nuova ed interessantissima via è stata recentemente aperta dalle immagini 3D in super HD, al posto del microscopio ottico una super telecamera ad alta definizione inquadra il campo operatorio e manda le immagini in diretta su di un grande schermo holed da 50 pollici visibile da tutti i presenti in sala operatoria muniti di occhiali per la visione 3D.
La qualità delle immagini è ottima come il contrasto e la profondità di campo, inoltre un software dedicato permette di evidenziare o colorare diversamente strutture anatomiche rispetto ad altre in modo da farne risaltare maggiormente i dettagli.
Questo nuovo modo di operare potendo condividere le immagini è molto utile per l’istruzione del personale che lavora in sala operatoria ed ancora di più per l’aggiornamento dei giovani chirurghi o di chi vuole cimentarsi per la prima volta con nuove tecniche operatorie che può così apprezzare in modo virtuale seguendone in prima persona tutti i passaggi operatori.
Altro risultato fondamentale è stato quello di staccare finalmente il chirurgo e l’aiuto dalla loro faticosa posizione agganciata al microscopio ridandogli una postura più riposante insieme ad una visione più ampia su quello che li circonda.
Dal punto di vista tecnico e della sicurezza un ulteriore vantaggio è quello di poter proiettare sullo schermo tutti i dati clinici e strumentali del paziente aiutando il chirurgo ad essere più preciso e coerente con la strategia pianificata in sede pre operatoria.
Chirurgo, specializzandi ed equipe vedono le stesse immagini 3D